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66 capo iv.

latrine, ecc., un agente insomma per cui nelle sacre carte sta scritto: anima omnis carnis, cioè di ogni vivente, in sanguine est, e del quale parlarono anco diversi antichi filosofanti, e fra’ scrittori de’ tempi a noi vicini Marsilio Ficino, Pico Mirandolano ecc.»

Un’altra bella scoperta del Sarpi e che fu scala a più altre nell’ottica, fu quella della contrazione e dilatazione del forame dell’uvea in tutti gli animali, della quale Fabricio di Acquapendente che pel primo ne ha parlato dice: «Questo arcano fu osservato dal Padre Maestro Paolo Veneto dell’Ordine de’ Servi, insigne filosofo, ma particolarmente delle matematiche e sopratutto dell’ottica studiosissimo». E del merito di questa scoperta parlando il Portefield dice che essa richiede non solo una cognizione della anatomia più sottile dell’occhio umano e degli altri animali, ma la cognizione di un compiuto sistema di ottica, non puramente matematico, ma fisico ancora, che supponga ed abbracci tutto che vi è di matematico in questa scienza.

Non è dunque se non se un dettato di maligna invidia ciò che afferma Portal che Fabricio non ha scoperto nè descritto cosa che non fosse già nota prima di lui. Vi sono in Francia certi umori che quando si tratta dei loro compatrioti, tutto vedono in grande e perfino le più piccole inezie magnificano con una enfasi che non è lungi dalla cerretaneria. Quando poi è discorso degli stranieri, hanno altri occhiali: tutto vedono in piccolo e con aria sprezzante.

E poichè sono in sul discorso mi permetta il let-