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174 capo ix.

tro agli episcopali, origine a lunghe e miserevoli guerre civili. Se la Riforma non avesse mirato che all’eccesso della monarchia papale, avrebbe travato favore in ogni classe; ma invadendo tutti gl’interessi del clero e per riverbero anco le costituzioni statuali, il Sacerdozio e l’Imperio, tratti dalla necessità della propria conservatone, furono obbligati a sostentarsi a vicenda.

Questo intreccio fu pure la causa per cui i papi seppero tirare così grande profitto dal concilio di Trento cui temevano dover congregare a proprio danno. Tutti chiedevano riformazione nel capo e nei membri della Chiesa, ma ciascuno la voleva in ciò solo che non fosse a suo pregiudizio. Per gli ordini di quel tempo il clero dov’era al tutto emancipato dalla potestà laica, e dove in assai poche cose vi era sottomesso; ma quasi ovunque non dava tributi allo Stato se non in quanto piaceva al supremo gerarca. Da questo lato sarebbono piaciute le innovazioni luterane a’ principi se non avessero paventato le altre conseguenze narrate di sopra. Ai vescovi ancora sarebbe piaciuto sottrarsi dalla troppa soggezione romana; ma temevano pei loro beni ed esenzioni, e la servitù de’ laici.

In Francia dopo il Concordato di Francesco I la nominazione ai beneficii ecclesiastici apparteneva alla corona, che oltre al darli in premio a’ suoi fedeli ed esercitare sul clero una sorte di dominio, traeva un profitto dalle rendite de’ beneficii vacanti e da altri emolumenti a sè riservati; laddove restituendo la Prammatica Sanzione, que’ vantaggi smarrivano. Il cardinale di Lorena ebbe in pensiero di staccare