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e ragionare con acume, con grazia, e vivacità. Quindi io stimo poter conchiudere, che qualor una Donna giunga a possedere la leggiadria, la saviezza, e la dottrina, in quella guisa ch’io debilmente, e senza elegante pennello ho procurato dipingere alla mente vostra, debba la medesima veramente spiritosa esser chiamata. Ma poichè la taccia di severa io non arrivi a meritarmi, valorosi Messeri, leggiadrissime Donne, se quella Donna ornata soltanto di queste prerogative spiritosa io dissi, non è perciò ch’io intenda levare il merito a tant’altre, che quantunque non erudite, pure cotanto leggiadre, graziose, e belle sono, e a tale, che nel loro genere fanno lodevolissima comparsa. Non intendo, dico, di escludere dal chiaro ruolo di quelle, che questo attributo di spiritose si meritano con tutte quelle precise idee, che a costruire il medesimo attributo concorrono, coloro, le quali anche di qualche suaccennata attinenza andassero mancanti, bastando solo, ch’elleno ne posseggano la maggior parte, o tutte in minor grado, o alcuna con distinto pregio: imperocchè alcuna Donna potrà dappoi dirsi spiritosa più o meno perfettamente rispetto a un’altra, la quale di sì belle qualità si trovasse fornita.


Di-