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De’ busti sono notevoli quelli di Denon, Cherubini, Madama di Stael, Napoleone, G. Rossini, Metternich, Thiers.

Fu amico e discepolo di Canova ed educò nell’Accademia delle Belle Arti, e più nel suo studio di via San Frediano, una generazione di scultori che nobilitarono l’arte insieme col paese natale. Si può dire che Costoli, Santarelli, Fantacchiotti, Cambi, Duprè, ecc. si ispirassero alle opere ed ai consigli del Bartolini.

Egli voleva l’ideale nel reale, e senza ombra di manierismo, in che pur troppo un cotal poco peccò lo stesso Canova.

Al purismo dei Torwaldsen, dei Tenerani, dei Finelli ed altri insigni scultori, egli non fu sì devoto che al convenzionale sacrificasse il vero....1.

Fece parte del celebre quadrumvirato fiorentino: e maneggiava lo scalpello, nel tempo stesso che Sabatelli maneggiava il pennello, Niccolini scriveva il Giovanni da Procida, l’Arnaldo da Brescia e il Cherubini s’immortalava nella musica, specialmente sacra.

Se all’Italia niuno potè ancora carpire il serto del primato nella scultura, e la stessa Esposizione Generale di Parigi ne porse conferma, per gran parte il merito si deve attribuire a Lui, che presentì i tempi e incarnò le aspirazioni colla maestria delle linee, guidata da un concetto che trascende i sensi.

Non era uomo di grandi studii, chè non aveva avuto nè tempo, nè mezzi di attendervi; ma fu d’istinto fino, di gusto estetico delicatissimo. Amò la musica soprammodo: a Carrara faceva eseguire, ed egli stesso vi prendeva parte, scelti pezzi d’opere classiche di Mozart, Beethoven, Haydin.



  1. Avv. Odoardo Turchetti. Note a G. Giusti.