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prò d’ogni studio in appresso. Il celebre passo d’Eginardo suo storico, per cui fu creduto sì gran monarca non avere saputo scrivere, è oscuro non poco, ed è più ancora oscurato da tante altre pruove del suo sapere e del suo studio in ogni genere, sicchè deve tal opinione attribuirsi a quel seducente genio degli scrittori, e dei lettori verso il mirabile piucchè verso il vero1. Certo è, che nel suo stesso palazzo tenne quasi accademia di lettere, e di poesia2,


  1. Maffei Ver. Ill. p. p. p. 337. ediz.. in fol. sostiene quella opinione: Muratori è contrario.
  2. Sino a prendere nomi accademici, come nei tempi più colti. Alcuino chiamossi Orazio, o Caliopico, cioè alunno di Calliope, Angilbreto Omero, altri Ovidio, altri Virgilio, e l’imperadore Davide. Dal che vediamo, ch’egli unì al principio l’educazione civile con la letteraria, i cortigiani, e i guerrieri co’ dotti uomini. Cosi l’urbanità, e il valore, il buon gusto dei greci, e de’ romani, e l’ordine del suo governo, e della sua milizia accordati avrebbon fatto un nuovo secol d’oro. Ma prima di morire divise dal resto gli studj, e divennero sacri; lui morto tutto perì.