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rìomia derivarono. Infine verso gli ultimi dì questo secolo, o a’ primi del susseguente fu l’epoca illustre della navigazione a gloria d’ Italia, cioè l’invenzion della bussola, che mutò faccia alle cose. Flavio Gieja d’Amalfi (a) ne fu riputato il felice inventore, se pub dirsi invenzione, o 1* uso più certo, o

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morì del Ii79« Marco Polo seguilli, e scrisse poi quella storia prima ancor del 1300. essendo tutti ritornati a Venezia del 1295. La sua storia è stimatissima, e il fu da principio, come le tante copie, e versioni dimostrano al pari della premura de’ genovesi, che lo stimolarono a comporla trattando il lor prigioniero più nobilmente che non si suole. La geografìa per tal libro cominciò a stendersi fin dove non era mal giunta, onde aprironsi nuovi sentieri a nuove scoperte, che dietro al Polo andaron facendo i veneziani, e tntti i più celebri viaggiatori per terra, e per mare.

00 Fu questi un celebre navigatore, e die credito alla calamita, la qual certo usavasi prima di lui, tenendosi un ago calamitato sopra l’acqua galleggiante pel sughero, in cui V infilzavano, e libero a volgersi verso il polo.. Sarà forse stato primo pensiero del Gioja quella scatola, in cui sul perno girar fé l’ago sottonotandovi, e intorno i vari venti.