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Governi. 199

gi ciascuna città maravigliasi d’esserne stata capace. Ma noti ricordasi del commercio, che allora facea, dei valor militare, e civi.

Je, che l’animava, dell’accordo, in che tutti accendevansi i cittadini, della gara, onde ardevano per le vicinanze, i confronti, e le rivalità, e della Jor libertà capace di tutto, pi que’ tempi medesimi sono le feste, e gli spettacoli popolari, che ancora sussistono in molte parti, e di quel tempo sono pure gli sforzi d’ industria, e d’ ingegno nelle arti meccaniche sempre seguaci de’ grandi edifizj, e di molto commercio, coni’ era quello ne’ mari lontani, e sol corsi dagl’ italiani. Chi ben seguisse le tracce di quella attività troverebbe le lettere stesse, e le bell’arti (che poi scoppiarono, a così dire, due secoli dopo) a quella sorgente, Ja qual tutto produr non potè ad un colpo per gli ostacoli delle guerre, e delie navigazioni j ma che poi nella pace, e nell’unione de’cittadini fe palesare tutta l’attività concepita sì avanti.

Ma riconosciamo noi stessi, scorrendo I* Europa, la verità dell’ assunto. Confrontiamo gli stati maggiori anche di questi giorN 4 ni,