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dell'Opera 33


piente, che niuno ancor non ha fatto. Il mio trattato non è come gli altri e;s:r sogliono, e non dee leggersi come gli altri trattati. Il lettor qui dev’essere autore, o compagno almen dell’autore che scrive, ed io scrivo per consultarlo standomi cheto in disparte a rimirar ciò ch’ei sente, ciò che risponde a me, che in lui risponde alior che legge. Così la natura e il sentimento sono le nostre consigliò“0* i veri autori del libro. Ognun dunque leggendo entri in se stesso, e consultisi, indi sentenzi, e quando avremo raccolto qualche migliaio di tai sentenze e di rat giudici tra lor di accordo alior l’opera sari compiuta. Imbandisco una mensa, e i convitati del par con meco decideranno secondo il gusto, e il sapore del lor palato, se n’hanno.

Che se frattanto alcun dicesse non trovar altro nell’opera mia fuorchè indovinamento, e speculazione immaginaria, mi scuserei confessando non esser io nè un profondo filosofo, nè un ingegno privilegiato, ma di propor dubitando i miei pensieri, ed invitando alcuna di quell’anime più sublimi a rivelar suoi arcani, poichè al fin tocca all’entuTomo III. D si-