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dell'Opera 5

la briga di fare un suo libro leggendo il mio. Lo scopo di questa operetta si è ravvivare lo studio delle bell’arti, e sostenerlo contro gli studi inimici della immaginazione. Oggi veggiamo i progressi incessanti della ragionatrice ed osservatrice filosofia, la qual quanto giova al sapere, tanto nuoce all’immaginare. Geometri e fisici vanno tra noi multiplicando ogni giorno con grande onore ed utilità delle scienze, e il lor dominio si stende allo stile, si mesce col gusto nell’opere d’eloquenza, e di poesia, dicendo alcuni perfino che la conversazione divien filosofica. Verran dunque meno i buoni poeti, gli egregi oratori, e cesserà quella dolce illusione, che bilanciava gli error col diletto, la qual tanto è pur necessaria alla vita quanto forse la verità, se nell’umano sapere verità conosciamo sicure. E se alcuno dimandi o disputi, come si suole, qual più meriti il nostro studio se il filosofare o il poetare, parmi dover rispondere che l’uno e l’altro secondo la disposizione d’ognuno; e guai al filosofo ed al poeta, che vanno insieme screditandosi, e scemando così le ricchezze e i piaceri dell’ani-