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Visione 87


ne, che lasciarono occulte tracce nell*anima, ove stavan sopire, tutte si destano alla ciña» mata dell’estro, e corrono, e gareggiano a combinarsi, a ingrandirsi, a figurare nel nuovo teatro, che loro è aperto. Tutte insieme voglion la parte, cercano un luogo, e ci sforzano ad abbracciarle, sicure d’esserci grate, e usando lor prepotenza perchè splendide, e luminose.

Vero è però, che ranto potendo nell’entusiasmo la fantasia, ed essendo ella per indole capricciosissima, sono ancora le nostre interne visioni incerte, e mutabili, come Tonde del mare ad ogni aura, e percossa.

Quando vogliam pensare a qualche cosa, noi comandiamo all’immagine d’essa di comparire davanti agli occhi del nostro spirito.

Talor ubbidisce l’immagine, e pronta al cenno sembra dir: eccomi. Ma spesso ancor il pensier, che cerchiamo resiste, e tarda a venire, vien pallido, e contraffatto, o s’ecclissa tosto, ch’è apparso, e nelle tenebre torna a nascondersi, dalle quali abbiamo gran pena a richiamarlo. Oh quante volte s’ostina un fantasma, e fa il sordo a tutte le coG 4 stre