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che io l'ho finito mi avveggo con mia dolce sorpresa d'aver mirato ad una dottrina bellissima morale, e per gli poeti malvagj ho inteso l'appetito, per i buoni la ragione, che nell'uomo contrastano; il Parnaso è il monte della virtù, Apollo la virtù stessa, Cacoete il diavolo ec. Un'amico m'ha fatto accorto eziandio, che ho imitati senza saperlo gli antichi migliori, massimamente greci, in più luoghi. Ma questo lo mostreranno a suo tempo i miei commentatori, che vò cercando a un prezzo discreto. Molti altri pregj del mio lavoro taccio per moderazione, e mi rimetto alla cortesia de'suddetti commentatori. Ben dovrei fare una protesta di non avere mirato ad alcuno in particolare con la mia critica. Ma chi vorrà crederlo? Meglio fia dunque di confessare, che ho scritto per bile, non per ischerzo tutti i miei versi, dicendo in faccia a tutta Europa, che non v'ha alcun contro di non abbia drizzati i miei colpi. Sicchè, se alcuno vorrà appropriarsi le critiche, ben farà che appunto di lui ho parlato. Chi vorrà persuadersi fuor di quelli, che mi conoscono che io sono nimico