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ti protettori dell’antichità. E perchè dun, que non si porrà dire in Italia, che Danre non è buono per tutti, che i giovani imitandolo ne ricevono danno, che ha de’difetti non pochi e situili cose? Il voler imitare un antico pieno di cose divenute per colpa di checchessia spiacevoli, aspre, oscure, affettate, e l’imitarlo senza discernimento, anzi con cieca superstizione, questo è stato anche dal marchese Maffei (<?) in altro proposito, e da tutti sarà sempre disapprovato, e ne fu censurato insin Sallustio, perchè nel secolo d’oro di Augusto scrisse con uno stile e con voci e frasi dai vecchi romani usate solo ab antico, e però diede in qualche oscurità ed asprezza nel tempo che tutti scrivevano chiaro, purgato, facile, naturale, elegante. Di che ho trovato un esempio assai nuovo in Italia venendomi in mano la traduzione di Tacito del Davanzari, che si è prefisso in un’opera così grave di ag( a } Vedi la nota prima ripar ata in pi$ dell*.Utiera al N. I.,