Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/266

262 Lettere

rTT’.r Lettere vo e del lion morto ( credo ad onore della lonza e del lione di Dante) e della sua coda e dei leprotti, che giocan con quella coda, e simili gentilezze.

Ma riflettete voi un poco se non è vero, che il vostro paese abbonda di talenti, e gli guasta. Perchè, per dire il vero, si vede nel monaco leggendo le cose sue una forza di pensare e di dipingere capace di non ordinario riuscimento, e vicina di molto al disinganno, e il secolare pure ha dato qualche indizio qua e là di poter far molto più di quello non fa. Ma i legami del primo gl’impediscono di volar alto, e l’impeguo p*eso dal secondo di giurar fedeltà ai librai, e alle loro edizioni lo ritien sempre a r.’rra, e gli fa spendere tanto inchiostro inutilmenT te per lo suo secolo e più per la posterità, Addio.LET-