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questo ricordo: In questa muraglia per mano del celebre Cimabue erano dipinti con figure al naturale i miracoli del B. Pietro fondatore i quali guastati dalla lunghezza del tempo, perchè non se ne perda la memoria sono stati espressi in questo basso rilievo l’anno 1700.

Dietro l’altar maggiore è un basso rilievo in pietra arenaria rappresentante la Vergine col bambino piangente, a destra l’Arcangelo Gabbriello, a sinistra i SS. Pietro e Paolo: è discretamente conservato e credesi lavoro della scuola pisana del 1200: sotto i piedi della Vergine vi si legge solamente Abbas Benevenutus fecit...

La Badia ha un piccolo portico e la porta ha un architrave rozzamente scolpito. Sopra è una lunetta, nella quale è dipinta a fresco una Vergine col Bambino e due colombe portanti nel becco un cartello, sul quale è scritto: Ave Maria: si riferisce ad una leggenda intorno alla fondazione della Chiesa. Il dipinto si crede di Giotto o della sua scuola.


    portarsi insieme colla sua comitiva verso quel luogo soprannominato (la cella del B. Pietro) per prendersi passatempo nella caccia: dove non furono appena arrivati che da’ cani fu scoperta una lepre, la quale non trovando miglior rifugio, sotto i panni di questo eremita arditamente s’involse, e ciò non agli occhi di un solo fu fatto palese ma bensì agli occhi di quasi tutti, fuorchè a quelli del Conte, restando eglino da evento insolito quasi del tutto immobili. Non tardò mollo ad arrivare ivi il Conte, e domandando della lepre, unitamente da tutti gli fu detto essersi ricoverata ed avere sfuggito la morte sotto i panni del Santo Vecchio. A tali parole sorridendo il Conte disse: È più impossibile che la lepre sia sotto i panni di quest’uomo, che quest’albero salga in groppa al mio cavallo. Appena ebbe chiusa la bocca, che l’albero dal natio posto sollevandosi andò a posar sopra il cavallo, e da quì non partissi, finchè dal Conte non fu promesso di lasciar libera la lepre, il che fatto, ella senza timore, di proporzionato albergo uscì a procacciarsi.» Da un MS. presso di me.