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pareti all’interno possano esservi pitture di qualche pregio; così la tradizione non del tutto senza fondamento. (V. Iitin 17 Via e).

Sofignano fu una delle 48 ville del contado pratese. Nei dintorni si vedono alcuni avanzi di torri, forse dimore di piccoli cattani. Il paese oggi non serba nulla di antico, se non che vive sempre colà la memoria di Messer Agnolo Firenzuola, che questi luoghi lodò con piacevole stile e purezza di lingua.

Da Sofignano si scende a Vaiano in 40 min.

A destra della Chiesa la strada salendo ripidamente fa una piegata, e poco dopo sulla sinistra è una mulattiera che va là per la costa passando da una casetta; la via è piana e quanto più si va innanzi e tanto più bella apparisce la valle sottoposta; giunti presso le Croci di Cambiaticcio, la veduta è delle più mirabili; con una occhiata s’abbraccia tutta quella area circolare, quasi anfiteatro campestre, con Vaiano da un lato ed una moltitudine di case sparse per i campi e mezzo nascoste per i boschi. Il bianco campanile, che sorge fra il verde degli alberi lassù verso i Faggi d’Iavello, è quello di Schignano. Si discende a Cambiaticcio, un gruppo di case che si vede laggiù in un avvallamento della Calvana, con una bella fila di cipressi (25 min.).

Sull’estrema punta del Poggio di Calcinaia verso Bisenzio si scorgono avanzi di case diroccate; nessuna memoria esiste; la tradizione del volgo dice che vi fosse eretto un castello in tempi remoti: il luogo domina per lungo tratto la valle: appiè del monte, in riva al Bisenzio, era un casale antico con chiesa, detto Moschignano; oggi vi è rimasto il nome ed una casa colonica.