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Keplero, l’autore di quella famosa teoria dei vortici il cui abbandono, secondo alcuni, valse a Newton la scoperta della legge di gravitazione, e che ciò non ostante oggi ci si rivela come tale da poter esplicare la causa mediata della gravitazione stessa1 nello squilibrio delle densità eteree dell’universo, è forse2 il primo che abbia tentato una spiegazione scientifica dell’iride, e che, dicesi, in una lettera (che io non sono riuscito a trovare in nessuna parte) scritta fin dal 1606, abbia cercato di rilevarne la teoria. Cito di passaggio questo fatto poiché non posso addurlo con certezza, come non poteva esser certo di sè medesimo il dott. Gustavo Milani quando ripeteva, dietro affermazione dello Zantedeschi, che Oerstedt era stato prevenuto nella scoperta dell’elettro-magnetismo da Giandomenico Romagnosi3.

Ma noi sappiamo che De Dominis4 prima e Cartesio poi hanno dato un maggiore sviluppo a quel primo abbozzo di teoria e che anzi lo stabilirono su nuove basi colla nozione dei raggi efficaci prima della scoperta della composizione della luce bianca.

De Dominis non ha che un’idea vaga dei raggi efficaci, ma tien conto esatto delle differenze di cammino dei raggi diversi, e tenta, come già si disse nel proemio, una spiegazione ingegnosa della loro varia chiarezza.

È poscia a Isacco Newton che è dovuto il primo compimento della teoria matematica dell’arcobaleno, della quale cercherò subito di mettere in rilievo i tratti principalissimi in

  1. A. Secchi — Unità delle forze fisiche.
  2. “Il paraìt que longtemps avant Descartes, le frére Théodoric, en 1300, expliquait l’arc-en-ciel. (Ann. de chim, et de phis., t. 6)„ Desprez — Traité de Phisique — Bruxelle, 1840.
  3. Secondo una memoria pubblicata a Padova dal Prof. Zantedeschi nel 1857, Romagnosi avrebbe fatto questa esperienza a Trento nel 1802 scoprendo per il primo la mutua azione delle calamite sulle correnti e delle correnti sulle calamite. Il prof. Govi in una memoria recente, ma pochissimo conosciuta, delucida la questione e dimostra falsa la notizia dello Zantedeschi.
  4. Antonio De Dominis — De Radiis visus et lucis — Venezia, 1821.