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— 33 ― Cap. II ― 1

A Dossena la coltivazione è variata; vi predomina il pino e l’abete. Qua e là, vestigia di antiche miniere, ora abbandonate. A Pai si cava ancora marmo nero e più avanti, in Valle Parina, sono in esercizio miniere di zinco.

La discesa può farsi passando per i forti pineti sotto la Santa Trinità e per S. Gallo, bel panorama dalla piazza della Chiesa che racchiude quadri di Benedetto Boldini. — Da S. Gallo si può discendere a S. Pellegrino passando ancora da Antea oppure da S. Giovanni Bianco (vedi più sotto).

6. a Cornelio dei Tassi, v. più avanti, n. 1, da S. Giovanni Bianco.

7. a Serina, v. più avanti, 2, da S. Giovanni Bianco.

La carrozzabile continua a costeggiare il Brembo.

24 km. Fuipiano, che si può anche raggiungere passando dalla contrada la Torre. Amena passeggiata di circa un’ora e mezza. Raggiunta la Torre (20 min.) la strada continua tutta piana in mezzo a boscaglie e praterie.

31 km. S. Giovanni Bianco, uno dei paesi più ameni della valle alla confluenza col Brembo, del torrente Enna, che discende dalla Val Taleggo (v. Cap. VI).

La chiesa attuale fu edificata nel 1867 sulle rovine d’altra consacrata da Monsignore Polidoro Foscari nel 1447. Vi si conserva una spina della corona di Gesù Cristo, donata da Zignone Vistallo di San Giovarmi Bianco, che nel secolo XVI l’aveva tolta in formidabile battaglia, vicino al fiume Taro presso Fornovo, combattendo nell’esercito della lega contro Carlo VIII di Francia. I suoi compaesani riconoscenti gli eressero un monumento sulla piazza principale. È patria di illustri personaggi: Gaspare Boselli e Gaspare Gozzi, letterati; Carlo, Giuseppe e Antonio Ceresa, pittori; Francesco Zignoni, nato sulla fine del 1500, che fu l’inventore delle bombe, usandone la prima volta nel 1540 per far pervenire notizie ai Torinesi assediati dai Francesi.

Passeggiate ed Escursioni:

1. A Cornello del Tasso. Oltrepassato San Giovanni Bianco poco prima di arrivare ad Ombrembo, una strada mulattiera conduce a Cornello (20 min.). — Per primi si presentano all’occhio gli avanzi di alcune case, già di proprietà della famiglia Tasso. La provincia di Bergamo ne acquistò l’area e sul fianco vi fece collocare una lapide.

Proseguendo s’incontrano ancora case di forte costruzione, fabbricate con una certa ricercatezza, in rapporto ai tempi. Lo stemma dei Tasso, lo si trova scolpito nel sasso, dipinto sulle porte e sulle pareti esterne. Sotto il porticato si vedono ancora infissi nel muro grossi anelli di ferro, che la leggenda vuole servissero per ormeggiare le barche quando, per la chiusa della gola di Sedrina, la valle a monte di questa, formava un vasto lago.

La chiesetta di stile longobardo, la cui fondazione risale al secolo XII, è dedicata a S. Nicola da Tolentino e fu edificata a spese dei Tasso e ancora oggidì nell’altare a destra, sopra un quadro, si legge una curiosa epigrafe.

Fu Omodeo dei Tasso del Cornello, il primo stipite di que illustre famiglia, che nel 1290 stabilì il servizio delle poste. fu perciò conferito il Generalato delle poste col titolo di con