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34 scritti critici e letterari

con cani e cavalli e pedoni. E cani e pedoni e cavalli pestavano i fusti del grano, sicché la campagna tutta era un polverio.

All’avvicinarsi di quello schiamazzo, spaventata, la belva, via via, fuor d’un campo, dentro un altro, su pel poggio, giú per la china, messa in fuga, inseguita, ma non arrivata, guadagna i piani del pascolo comunale; e astuta si frammette alle mansuete mandre onde salvarsi.

Ma di qua, di lá, per campagne e per boschi; di su, di giú, per boschi e per campagne, i veltri la perseguitano e n’hanno tosto fiutata la traccia.
     Il mandriano1, pieno d’angoscia pel suo armento, si butta a’ piedi del conte.

— Pietá, signore, pietá! Fate di lasciare in pace queste mie povere bestie mansuete. Ponete mente, signor mio, che qui pascolano le vacche di tante povere vedove, che non hanno altra sostanza. Abbiate pietá de’ poveri. Misericordia, signor mio, misericordia! —

Il cavaliero a destra galoppa innanzi, e con dolcezza e bontá ammonisce il conte. Ma il cavaliero a sinistra lo infervora, lo instiga all’oltraggio maligno. Il conte schernisce le ammonizioni del cavaliero a destra e si lascia traviare dal cavaliero a sinistra.

— Ribaldo, temerario, che a me contrasti! Ah perché non sei tu incarnato tu stesso nella migliore delle tue vacche, e in lei non è incarnata altresí ognuna di quelle sgualdrine? Che gioia sarebbe allora pel cuor mio lo incalzarvi tutti insieme a dirittura fino all’altro mondo!

Olá, compagni! addosso addosso, dálli dálli! To to, qui qui, ciuee ciuee ciuee! —


  1. I comuni in Germania pagano un mandriano. Questi ha obbligo di menare al pascolo comunale e di guardare tutte insieme le bestie che i contadini gli affidano; e ciò perché la povera gente abbia tempo di badare alle proprie faccende domestiche e rurali, e i ragazzi non siano tolti alla scuola per mandarli a condurre vacche e asinelli (Nota del traduttore).