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304 la nunziatura di parigi


la dichiarazione medesima insegnava il modo a Nevers di dar sodisfazione al re; che il venir in pratiche ed in trattati non si sarebbe mai consentito; che la necessitá aveva costretto il re a pigliar la via del rigore dopo che le vie dolci non riuscivano, e che quanto a lei non averebbe potuto se non aver molto caro che Nevers si fosse ridotto alla debita obedienza e rispetto verso il re per amore, e non ci avesse ad esservi tirato per forza. Mi disse a parte poi liberamente Sua Maestá che non credeva che Nevers avesse punto voglia d’accomodarsi, ma ch’il suo disegno fosse d’unirsi con gli altri mal contenti e di turbare di nuovo la Francia, e veder se fosse loro potuto riuscir di farsi tanti piccioli re, ciascuno nella provincia del suo governo. Contro il qual lor disegno mi disse Sua Maestá che se n’era fatto un altro sí risoluto dalla parte sua e del re che questa volta o le Maestá loro si dovevano perdere o perdersi questi perturbatori del loro regno e riposo. Fece poi meco la regina querele grandi del procedere di Nevers, esagerò tutti i suoi mali portamenti che si contengono nella dichiarazione; disse ch’egli sotto maschera di mezzano aveva fatto peggio negli ultimi movimenti che se egli fosse stato unito con gli altri ch’avevano prese l’armi contro il re, e ch’era pieno d’ambizione di superbia e di vanitá. E perché io replicai alla regina che pur s’era veduto ch’egli se n’andava in Germania ed aveva in testa quell’impresa d’Oriente quando fu ritenuto Condé, e che s’egli avesse avuta cattiva intenzione non si sarebbe separato dagli altri, Sua Maestá mi rispose che a lui non erano allora ignote quelle trame che si ordivano, anzi ch’ebbe a dire che non vi si voleva trovar presente, ma che il suo disegno era di tornar indietro e d’esserne a parte s’avessero avuto effetto. E perché in certa occasione ancora io dissi che Nevers si era pur sempre mostrato buon cattolico, Sua Maestá mi replicò ch’egli insieme con gli altri s’era servito della religione per coperta, soggiungendomi che se fossero buoni e zelanti cattolici starebbero uniti col re, e che a questo modo si darebbero agli eretici le leggi che si volessero; ma che son essi che fanno pigliar sempre vantaggio