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Pietro Bembo - Rime

vogliate al poggio del valor col vostro
giovenetto pensero e studio alzarvi.4

Ratto ogni lingua, se ciò fia, lodarvi
udrete, e sacreravvi il secol nostro
tutto ‘l suo puro e non caduco inchiostro,
per onorato e sempiterno farvi.8

Ambe le chiavi del celeste regno
volge l’avolo vostro, e Roma affrena
con la sua gran virtù, che ne ‘l fe’ degno.11

La vita piú gradita e più serena
ne dà virtute, caro del ciel pegno:
di vile e di turbato ogni altra è piena.14

CXL.

Se qual è dentro in me, chi lodar brama,
signor mio caro, il vostro alto valore,
tal potesse mostrarsi a voi di fore,
quando a rime dettarvi amore il chiama,4

ovunque vero pregio e virtù s’ama,
s’inchinerebbe il mondo a farvi onore,
securo da l’oblio de le tarde ore,
se posson dar gl’inchiostri eterna fama.8

Né men di quel, che santamente adopra
il maggior padre vostro, andrei cantando;
ma poi mi nega il ciel sì leggiadra opra.11

S’appagherà tacendo e adorando
mio cor, infin che terra il suo vel copra:
non poca parte uom di sé dona amando.14


Letteratura italiana Einaudi 85