Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/399


DELLE MONETE 399


La proporzione de’ metalli non è altro che il numero rappresentante la quantità di metallo necessaria per comperare una data quantità di un altro. Essa è il risultato della rispettiva quantità d’oro, argento e rame che sono in commercio. Questa proporzione è instabile a misura che dalle miniere si estrae più o meno d’oro, d’argento e di rame 1, ed a misura che il lusso o l’avarizia ne sottraggono più o meno dalla massa circolante. Sono questi gli elementi dai quali nasce la proporzionata stima degli uomini, e conseguentemente il valor relativo de’ metalli.

Le nazioni diverse d’Europa, tanto internate reciprocamente per un incessante e vivo commercio, debbono considerarsi come una sola nazione; sono elleno come diversi stagni comunicanti; l’allontanarsi dal comune livello gli espone o ad una funesta innondazione, o ad una perdita considerabile.

Il conio fatto al metallo nè aggiunge nè toglie valore alle monete, non altro essendo che un solenne attestato di chi rappresenta la nazione della quantità e finezza del metallo.

Il valore delle monete tanto dipende dalla natura delle cose, quanto i fenomeni del cielo e della terra dipendono dalla gravità universale.

I seguenti teoremi metteranno nella più chiara luce coteste fondamentali verità. Farò studio di

  1. Se si lasciasse di scavare argento, continuando tuttavia ad estrarre oro dalle miniere, questo scemerebbe a poco a poco di pregio fino a cedere all’argento la dignità di primo metallo.