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difesa dei confini o sistema di reazione? 59

to, ove stette altre sei settimane, in attesa che l’autorità militare di Innsbruck esaminasse quel che gli avevano sequestrato: delle innocue lastre fotografiche con ritratti di soldati e una scatola di francobolli usati, quale unica prova che aveva corrispondenze con l’Italia e la Germania per la sua opera di spionaggio!

All’inizio della decima settimana si annunzia al disgraziato che ogni processo contro di lui è sospeso, ma che essendo reclamato dall’autorità politica dovea esser condotto nelle carceri di polizia. Qui gli fu intimato lo sfratto.

Però fu trattenuto ancora tre settimane per poter verificare (ciò che ancora non s’era fatto) la sua città di pertinenza. In queste tre settimane fu tenuto nella stanza degli ubbriaconi e dei vagabondi, sempre in compagnia di sette, otto, fino anche undici persone, mentre la stanza era destinata per tre. Dovea dormire sopra un sacco sporco pieno di insetti, non aveva nè tavola, nè panca, nè lenzuola, nè biancheria pel corpo!

Finalmente, dopo più di ottanta giorni di tormenti, questo disgraziato bavarese potè trovarsi libero a Rosenheim in Baviera.

Non più allegra fu la sorte toccata a due egregi avvocati, il dott. A. Montenegro e il dott. G. B. Crema ed al notaio dott. Guglielmo Giacomelli di Ferrara. Questi signori arrivarono direttamente da Ferrara a Cimego nelle Giudicarie il 4 agosto di sera.

Arrestati dal gendarme del luogo al mattino del 5, di buon’ora, furono perquisiti e venne