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Capitolo XIX.

Per che modo il diavolo lasciasse la casa della bianca Getruda.

Così parlava Luitprando; e afferrata la croce che balenava nelle mani tremanti del chierico, entrò animoso nella casa di Dodone.

— Sia benedetta la croce! — disse il vecchio aldione, inchinandosi. — È il segno della redenzione, è il conforto di chi soffre. Quando uno ha la sua croce, non teme più nulla; può morire sperando. Ma chi mi ha detto di sperare, poc’anzi? — soggiunse egli, cercando di collegare nella sua mente sconvolta i brandelli del pensiero che aveva dispersi la follia improvvisa. — Mio Dio! non so più. Ma dov’è Getruda, mia figlia, che io non la trovo? Chi di voi l’ha veduta? Io l’ho lasciata pur qua, prima di andare alla macchia dei pini! —

Luitprando lo prese per mano, e amorevolmente gli disse: