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zione di Pontedecimo, e salire di là fino alla Montalda. Per il primo anno ebbe il duca di Feira, ospite cavalleresco, e compagno premuroso nella visita alle tombe dei Montalto: lui morto indi a poco, ebbe ospiti cortesi i Salvani, che l’accompagnavano fino all’ingresso della chiesina di famiglia, lasciandola sola lunghe ore davanti alla tomba di Aloise.

E così fu per quindici anni ancora. Poi, ella non apparve più. La bella Ginevra dagli occhi verdi, la più ammirata tra le belle di cui Genova andò sempre meritamente superba, era morta. Felice anche lei! Tardi, ma in tempo per elevarne lo spirito, si era animato il suo cuore.


FINE DEL SECONDO ED ULTIMO VOLUME.