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con molta semplicità, e cionondimeno, anzi appunto per ciò, più leggiadramente di ogni altro. Cavalcava mirabilmente; era destro schermidore, siccome è già noto, e parecchi duelli che aveva arditamente sostenuti, lo avevano fatto un mastro di cavalleria, un araldo d’armi, del quale si impetrava l’aiuto o il consiglio in ogni quistione tra’ pari suoi. Era poi d’ingegno ornato, e dettava versi che pochi amici avevano potuto leggere, e ne facevano le maraviglie. Per giunta non cercava nessuno; salutava tutti, ma non usava aver dimestichezza che con due o tre, e non andava mai ad accrescere il codazzo della Clarice, della Fanny, della Clelia, o d’altra delle più ragguardevoli dame, allorquando sul tardi uscivano a passeggio. Nè si curava di sapere che cosa si pensasse de’ fatti suoi; ignorava perfino che nei ritrovi domestici di tutte quelle gentildonne si parlava sovente della sua ritrosia, e si mettevano fuori di molti sospetti. A proposito dei quali, bisognerà soggiungere che i cavalieri di quelle dame, anco se poco amici del Montalto, col dirne di tutti i colori sul conto suo, non facevano altro che rincarare la merce.

Non è dunque a dire se il Pietrasanta ci si mettesse attorno con le mani e coi piedi, e se credesse di fare un miracolo tirando l’amico a seguirlo. Egli infatti non sapeva che Aloise, con tutte le sue perplessità, ci avesse dentro una gran voglia di accettare l’invito. Il giovine era stanco della sua volontaria ritirata sull’Aventino, e quasi sdegnato contro di sè per quella ritrosia che gli era piaciuta da prima, e che ora gli vietava di avvicinarsi a Ginevra, di guisa che egli era giunto perfino a maledire i suoi diportamenti passati, che gli impacciavano il presente.

Vien sempre il giorno in cui l’uomo si duole di un suo dirizzone, tolto dapprima ed accarezzato come norme del vivere. Quante volte san Simeone Stilita non ebbe a struggersi di quella sua matta deliberazione che lo aveva fatto andare a vivere sull’alto di una colonna?

- Ginevra, - disse il marchese Antoniotto, avvicinandosi alla moglie e tenendo il suo Simeone disceso dalla colonna per mano; - vi presento Aloise di Montalto, mio amico. -

Mio amico! capite, o lettori? Il marchese Antoniotto aveva fatta una lunga appoggiatura su queste due parole; le quali fecero sì che il piccolo Riario inarcasse le ciglia, e il gran ciamberlano De’ Salvi, dall’altezza della sua nobiltà, si facesse amichevolmente a sorridere al nuovo venuto.