Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/360


— 352 —

braccio al peggiore dei diavoli, che è quello del giuoco. Carte, signor Morelli, carte a tutto spiano. E a che giuoco, poi! lo indovini.

— A tressetti? a briscola? a naso e primiera?

— Oh, peggio assai, a zecchinetto; e corrono un po’ troppo i quattrini. Bisogna averci fortuna, come il nostro commendatore, per trovarci gusto. Dopo tutto, una signora gentilissima; e se vorrà esserle presentato....

— No, Dio guardi! — interruppi. — Ora vorrei rifarmi dell’ozio. L’aria è più fresca, e ne approfitterò per lavorare un pochino. —

Uscito dalle Berti, passai dalla signora sindachessa, per una visita da medico. Più lunga volevo farla dalle signore Wilson, dove andai a finire. Mi batteva il cuore, arrivando davanti alla palazzina; e più mi batteva entrando nel salottino, dove la signora Wilson madre era seduta secondo l’uso al suo telaio da ricamo. Non sola, per altro, come l’ultima volta ch’ero andato a visitarla; Galatea era con lei, reduce allora dalla solita passeg-