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Mi raccomando, adunque: Teocrito, Virgilio, Orazio, e del Teubner, per veder tutte le varianti in quei passi che mi preme di confrontare, e fors’anche mi verrà voglia di tradurre. Non ti puoi immaginare come giovi il tradurre, come rifaccia la mano. Ci andiamo sbrandellando, sfilacciando, sbriciolando, nella facilità della nostra lingua corrente, che porta a dir tutto, anche l’inutile; e Dante ci richiama alla sobrietà efficace. Ma Dante è l’esempio: occorre l’esercizio.

Allora si traduce dal latino o dal greco, si combatte a corpo a corpo coll’idea e colla espressione che le è propria, si acquista precisione, si consegue agilità, si ottiene fermezza.

Vedi bene che non ho il capo alle donne. Che idee ti passano per la testa?


30 luglio 18...

Troppo breve! Ti lagni ancora. Troppo breve! Ma che cosa dovevo io dirti di più, per allungare l’epistola? Leggi quelle di Cicerone, e vedrai che il grand’uomo ne ha scritte