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del resto, non l’hanno essi provato? Non si racconta egli sul sodo, che san Lorenzo, posto a rosolare sulla graticola, come fu in punto da un lato, domandò ai cuochi aguzzini che lo voltassero dall’altro? Io, poi, la mia consolazione l’avevo. In capo al mio doloroso viaggio, non c’era egli forse il gaudio di rivedere una donna adorata? Ed ogni giro, anche lento, troppo lento, di ruote, non mi avvicinava a lei?

La sera mi colse a Loreto. A Sant’Elpidio era notte, e la luna, il cui disco tondo e rossastro sorgeva lentamente sul mare, prometteva i suoi miti splendori alla modesta cameretta della Gioiosa. Ah, finalmente! Un’ora appena mi divideva da lei. Quante volte guardai l’orologio! E come gli avrei toccato volentieri il tempo, se avessi potuto con questo espediente far guadagnare qualche chilometro di strada al convoglio!