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Orsú, signor Francesco, leggetevi il Mor gante tosto che l’avrete, e leggetelo seduto all’ombra piacevole di que’ begli alberi che circondano da tutte parti quella bella villa di Pratolino, senza scordarvi di presentare un mio riverente saluto al gran padre Apennino b), alla di cui immensa barba sono schiavo non meno che a voi. Statevi sano e giocondo. (i) A Pratolino, villa del granduca poche miglia distante da Firenze, v’è una statua gigantesca fatta, se mi ricordo bene, da Gian Bologna, che rappresenta l’ Apennino, o come chi dicesse il nume di quel monte.