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DI DOMENICO BALESTRIERI A GIANCARLO PASSERONI 75 come lo fu il ladro Carpessano, e sanno dare un’apparenza migliore di veritá alle loro bugie che non diede colui alla sua; né è facile per lo piú l’ acchiapparli sul fatto, come colui si lascia acchiappare. Eccovi, Giancarlo, tutto quello che m’occorre dirvi del Pilotine o Philogine, di cui l’invenzione è puerilmente stolta, i caratteri privi di carattere, i sentimenti senza sentimento, e va’ dicendo. I versi poi sono tanto flosci, tanto scipiti, la lingua tanto spropositata e goffa e barbara, che non monta il pregio di buttare una pennata di piú intorno a si trista cosaccia. Non so comprendere come l’Haym abbia potuto sbagliare un poemastro cattivo, quant’è questo, per fattura del conte Matteo Maria Boiardo. Suppongo siasi fidato a un qualche corrispondente inglese perfettamente ignaro della lingua nostra, il quale, vedendo un nome che s’assimigliava a quello di Boiardo nel frontispizio, non cercò piú oltre e conchiuse in fretta che il gran Boiardo ne fosse l’autore, scrivendola cosi all’Haym con una sicurezza che non doveva avere. Fidati a’ ragguagli che gli uomini ti danno di questa e di quella cosa! Io poi, signor Giancarlo, non sono punto sulle mosse per tornarmene, come voi supponete. Vi pare che il vostro corpulento Menghino Balestrieri voglia essersi sconciato ad attraversare tanta terra quanta ve n’ è dal duomo di Milano sino a questo tempio di San Paolo, per poi tornar subito indietro come un dappoco? Puoffar il mondo, per chi mi pigliate voi? Io voglio ad ogni modo starmi in Londra un mezz’anno per lo meno; e se un poco di questa favella inglese mi s’appicca alla memoria in questi primi mesi, chi sa ch’io non ci stia un mezzo secolo per apprenderla tutta bene? Fatto sta che questa è una cittá grande smisuratissimamente, e che mi parrebbe cosa smisuratissimamente pazza e ridicola l’ esserci venuto per tornarmene tosto via. Ci starò dunque un tempo discreto, onde poter ammucchiare almeno tante notizie, che mi bastino per cianciar poi un qualche migliaio di volte con voi e con gli altri amici di quanto avrò veduto e notato in essa. A questo effetto corro tutto di per queste strade e per queste piazze, e barcheggio su questo fiume ed