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studiosamente l’aspetto? come badano alla compostezza del cappuccio e della manica? come acconciano i moti? come addolciscono lo sguardo? come ondeggiano il gesto? come mansuefanno la voce? Non senti tu que’ loro vocaboli cruscanti? quelle loro frasi cinquecentesche? e i loro vaghi periodetti alla certaldese, ciascuno col suo bel verbo in ultimo? Non però abbiamo noi ferocemente a dire che tutti questi vaporetti della vanitá oscurino affatto le tante loro virtú francescane o domenicane o agostiniane! Le offuscano un pochino, e questo è tutto; e tu dèi essere stata innumerevoli fiate buona testimonia che molti padricelli, vani a quel modo, s’avevano pure moltissimo zelo dell’onor di Dio e un infuocatissimo desiderio di cavare ogni anima dal peccato e dall’ugne del dimonio. Ma i frati sono pur uomini e s’hanno, come ciascun uomo, migliaia di debolezze e di vizierelli frammisti alle virtú che s’acquistarono a forza di studiare il vangelo, a forza d ’eseguirne i precetti, a forza d’ andarli tutt’ora inculcando ad altrui. Vuoi tu lasciarmi spiccare un salto e dirtene un’altra che ti parrá forse un po’ stranotta? Invece d’attribuir loro quelle vanitá e que’ vizierelli a difetto, io sono anzi tentato di attribuirli loro a virtú. E suppogniamo un poco che trascurassero l’esteriore compostezza della persona e i gesti e i moti e la voce e i vocaboli e le frasi e lo stile: vogliamo noi dire che le sante veritá da essi esposte si ficcherebbono tanto bene, come talora fanno, nel capo e nel cuore degli ascoltanti loro? No, Catterina, no; ché anzi la svenevolezza e la rozzezza ne distruggerebbono l’effetto. Dunque la loro vanitá non è per questo capo da vituperarsi, come alcuni vorrebbon pure si facesse e senza misericordia. Vituperevole, esempligrazia, è la vanitá della donna che s’adorna e si rende vaga col tristo fine d’adescare altrui e tirarlo a peccato o col fatto o col desiderio; ma perdonabile e forse laudevole è la vanitá di colei che si compiace di vedersi nello specchio amorosa e leggiadra, quando s’è resa tale per farsi vie piú grata all’uomo con cui è congiunta pel santo nodo del matrimonio. Andiamo un passo piú innanzi. Non abbiamo tu ed io vanitá d’essere persone dabbene, ciascuno dal suo lato?