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dalla provincia cotale; che quelli stessi alleati vanno ricogliendo tuttora per ogni prato e per ogni campo i prigionieri di guerra a belle migliaia, senza contare gli stendardi e le bandiere e le picche e gli schioppi e le trombe e i tamburi e i pifferi e i cannoni e i mortai e gli altri tanti e tanti trofei militari, e i cavalli e i muli e i carri e le tende e i bagagli e gli attrezzi di tante e tante sorti, che non basta l’alfabeto a dirli e il calcolo a numerarli. Monsú di Contades s’ha perduto il cappello, monsú di Broglio i guanti, monsú di San Germano la parrucca, monsú d’Armantières i manichini ricamati e monsú di Caniliacco i calzoncini di velluto chermisino. Queste sono cose tutte verificate; e la battisoffia de’ signori galli senza cresta, dietro la prefata battaglia, è stata si smisurata, che presto si sentirá come Parigi se n’è fuggito in Linguadocca e come Versaglia s’è sconcia d’un figlio maschio. Se i contadini della vostra Cumberlandia urlano pel gaudio, i cittadini della nostra Londra sono spiritati per l’allegrezza. Cosi fanno per lo piú que’ che vincono, massimamente quando non sono alla portata delle picchiate. Il solo che non ha partecipato nella comune letizia nostra è quel vostro rivale in musica, nominato Federigo, il quale s’è inavvertentemente lasciato menar addosso alquante busse assai sode dai moscoviti, sicché tutta la sua famiglia non poco sbigottita se l’è battuta da Berlino: e sallo Dio dove se n’è ita. Gli è vero che quelle busse il domine non le ha ricevute in propia persona, ma sibbene un suo generale per carta di proccura. Vedremo tosto come saprá vendicarsene, essendo certo che, alle prime novelle di quella mala sconfitta, Sua Signoria scagliò per la stizza il flauto fuori della finestra e 1 ’ Enricide in sul fuoco, per correre a que’ moscoviti ribaldi e restituir loro quelle busse. Se li aggiunge, non è da dubitare non gliela scontino coll’ interesse del cento per cento. Frattanto qui si sta schiamazzando a quanto ciascuno n’ha in gola contra un certo nostro valoroso campione, che si vuole abbia disubbidito al principe Ferdinando e rifiutato di contribuire il suo miccino allo sterminio totale de’ francesi, non avendo voluto muovere contr’essi un buon corpo di cavalli che