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10 lettera prima

E perché vi disperereste voi? per povertá o per amore? Non per povertá, essendo che non soltanto si può dire che siate agiato, ma siete dovizioso, se s* ha a giudicare dal tanto splendore di cui ho visto la casa vostra illuminata. E pogniamo foste anche povero: non dovete essere ricco di speranza, essendo a’ servigi d’uno de’ piú grandi, de’ piú valorosi e de’ piú liberali signori dell’etá nostra, dal quale siete amato, favorito e adoperato come strettissimo e carissimo che gli siete? Per amore non credo vi dispererete giammai, parendomi aver visto che non siate uomo da languire e da gemere soverchio per conto di donne, poiché le corteggiate e le amate tutte quante le sono, ed essendomi pure stato detto che piú d’una vi vuole del bene assai assai, di modo che la disperazione anco qui non ha luogo.

Passiamo dunque all’ambizione. Ma questa non è né tampoco da pensare che vi muova, che non vorreste mica abbandonare gli onori a cui giungeste e a cui potete giungere, per aspirare a degli altri onori lontani, incerti, di nuovo principio e scompagnati da buono auspicio. Un tal pensare mi sembra vano e alieno di troppo dalla condizione, dalla prudenza, dalla vivezza e dalla magnanimitá vostra.

Non resta dunque a dire se non che la religione vi possa muovere: e se questa è, io mi rallegro con voi della grazia che v’avete con Dio e della cura che volete pigliare dell’anima vostra. Ma quando sia pur cosi, a me non pare dobbiate farvi frate nemmen per questo, poiché, quando Dio ne chiama, non importa se gli risponda piú sotto il cappuccio che sotto la berretta. E che s’hanno i frati a fare con Dio piú de’ secolari? Direte che sono piú suoi servi che noi slam noi. Eh, dite pure che il dovrebbon’essere; ma non mi venite a dire che lo sieno di fatto; che, se alcuni frati sono veri servi di Dio, che nollo niego, e’ v’ha pur anco alcuni secolari che lo sono quant’essi, e ognuno può esserlo a sua posta, sia secolare, sia frate. Replicherete che nel secolo vi sono di molti impedimenti all’esser santi e di moltissime tentazioni. Ma e’ ve n’ha piú ancora, e delle maggiori, tra frati, se sapete nulla d’essi. Per tutto è mondo e della fragilitá ve n’ha per tutto. E lasciatevi poi anco dire che, se voi