Pagina:Baretti - La frusta letteraria I.djvu/35

N.° II. Rov credo, 15 ottobre 1763. MEDITAZIONI FILOSOFICHE SULLA RELIGIONE E SULLA MORALE dell’abate Antonio Genovesi. Tomo primo; Napoli, 1758, nella stamperia Simoniana, in 80. Io mi dilettava tanto quand’era giovanetto di leggere sto- rie e poesie, che da dieci anni in su, posso dirlo senza mil- lanteria, me ne ficcai propio in capo una biblioteca intiera, ad onta de’ vari studi ed esercizi che dovetti fare nell’adole- scenza mia, e poi ad onta de’ tanti viaggi, che prima il caso e quindi il genio mi fecero intraprendere tosto che la barba cominciò ad annerarmi il mento. Ma quella mia giovanile ingordigia d’arricchirmi la memoria colle storie e d’allargarmi la fantasia colle poesie, se non cessò affatto, si scemò però di molto quando venni a toccare il sesto lustro; e fu allora che cominciai a non far quasi più conto alcuno d’altri libri, che di quelli i quali ammaestrano a dirittura l’ intelletto: vale a dire che trattano di cose fisiche e di cose metafisiche. Non è ch’io voglia perciò dire in modo assoluto che la storia e la poesia non ammaestrino anch’esse l’ intelletto; ma entrambe vanno un po’ troppo per la lunga. La fisica e la me- tafisica per lo contrario si sbrigano molto più presto nel render uomo l’uomo; quindi è che da parecchi anni io mi compiac- cio molto più di due pagine sole di buona metafisica, che non della più veridica storia, o del meglio verseggiato poema che sia; e quindi è ch’io mi rallegro molto meco stesso d’essere venuto al mondo sulla fine del secolo passato, e d’aver tirato tanto avanti in questo, anzi che esser nato ne’ tempi di Dante, o del Petrarca, o dell’Ariosto, o del Tas.so, perché in que’ quattro successivi periodi di tempo la metafisica