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voluto mandarvela e farvene un dono, a ciò che sotto il nome vostro si legga in testimonio de la nostra mutua benevoglienza e di tanti piaceri ricevuti da voi. State sano.

Una donna, stata lungo tempo concubina d’un prete, avuta da quello licenza, s’appicca ne la propria camera d’esso prete.


Egli non è da dubitar, signori miei, che tutto ’l dì non avvengano degli accidenti ne la materia di cui ragionato avete, ed io ve ne saperei di molti narrare, perciò che tutto il dì formo processi di simil materia. E questo avviene chè essendo l’uomo tutto ’l dì da le carnali passioni aspramente combattuto, si lascia di leggero da quelle vincere, e là va seguitando dove elle lo tirano. Ed ancor che tutte le nostre passioni siano cagione di gran mali, par tuttavia che quelle de l’amore e de l’odio facciano far più strabocchevoli errori, perciò che l’uomo tratto da alcuna falsa apparenza, o di vendetta o di piacer carnale, si lascia incapestrare, e tanto innanzi va che a ritirarsi ci è da far assai. Ma dicendo del Prete Cascabella, cascato sì trascuratamente in tanto errore, io gli ho compassione, perchè tutti siamo fragili e sottoposti a le passioni veneree. Ben mi meraviglio, essendo de l’età che è, mostri sì poca contrizione. Sua moglie è disposta a far quello che le sarà ordinato. La concubina pare che abbia poca voglia di far bene, e non so se vorrà imitar quella di prete Elia, come vi narrerò. Io mi son trovato a l’essaminazione, e veggio che egli tuttavia va cercando d’escusar il suo errore, che escusazione non riceve. E questo è che la piaga è infistolita, perchè la trista e lunga usanza sua di viver libidinosamente se gli è fatta quasi un’altra natura, di modo che l’abito fatto nel male ora è più potente a ritenerlo nel peccato, che non sono valevoli l’essortazioni a tirarlo al bene. Ed ogni abito con gran difficultà si può levar via. Per questo deverebbe ciascuno che viver voglia cristianamente, se talvolta casca in peccato, cercar incontinente di rilevarsi e non far il callo nel vizio, perchè diviene schiavo del peccato e quasi perde la sua libertà, e poi si sottomette al disgoverno de la sua corrotta e viziata natura, che già s’avvezza andar di mal in peggio. Ora, volendo dire de la femina del prete Elia, sono quasi divenuto predicatore, come se in questa onorata compagnia fossero alcuni bisognosi de le mie essortazioni. Vi dico adunque che essendo nostro vescovo la buona e santa memoria di