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grandissimo momento. Perciò, figliuola, io volentieri per te e per Romeo m’affaticherò, e a tuo scampo farò di modo che resterai' 'di Romeo e non di questo Lodrone, nè ti converrà morire. Ma bisogna far di modo che la cosa non si risappia già mai. A te mò conviene esser sicura ed animosa, che ti deliberi di far quanto t’ordinerò, che sarà senza farti un minimo nocumento in alcun conto che si sia; ed odi in che modo. – Quivi il frate puntalmente a la giovane manifestò la sua polvere e le disse la vertù che aveva e che più volte l’aveva esperimentata e sempre trovatala perfetta. – Figliuola mia, – diceva messer lo frate, – questa mia polvere è tanto preziosa e di sì gran valore che senza nocumento ti farà dormire quanto t’ho detto, ed in quel mezzo che tu quietissimamente riposerai, se Galeno, Ippocrate, Messue, Avicenna e tutta la scola dei più eccellenti medici che sono o furono già mai, ti vedessero e ti toccassero il polso, tutti ad una voce morta ti giudicheriano. E come tu l’averai digerita, da quell’artificiato dormire così sana e bella ti desterai come suoli quando il mattino fuor del tuo letto ti levi. Sì che bevendo quest’acqua là ne l’apparir de l’alba, poco dopoi ti addormenterai, e a l’ora del levare veggendo i tuoi che tu dormi, ti vorranno svegliare e non potranno. Tu resterai senza polso e fredda come ghiaccio. Chiameransi i medici e i parenti, e insomma tutti ti giudicheranno morta, e così su la sera ti faranno sepellire e ti metteranno dentro l’arca dei tuoi Capelletti. Quivi a tuo bell’agio riposerai la notte e il dì. La notte poi seguente, Romeo ed io verremo a levarti fuori, perciò che io del caso per messo a posta avviserò Romeo. E così egli con segreta maniera ti merrà a Mantova ed ivi celatamente ti terrà fin che questa benedetta pace tra i suoi e i tuoi si faccia, chè a me dà l’animo agevolmente di farla. Se questa via non prendi, io non so con che altro poterti dar soccorso. Ma vedi: come t’ho detto, egli ti convien esser segreta e ritener questa cosa in te, altrimenti guastaresti i fatti tuoi e i miei. – Giulietta che dentro una fornace ardente per trovar Romeo andata saria non che in una sepoltura, diede intiera credenza a le parole del frate e senza altrimenti pensarvi vi s’accordò e gli disse: – Padre, io farò il tutto che voi mi dite, e così ne le mani vostre mi rimetto. Ch’io dica questa cosa a persona non dubitate, chè io sarò segretissima. – Corse subito il frate a la camera ed a la giovane recò tanta polvere quanta capirebbe in un cucchiaio, involta in un poco di carta. Presa Giulietta la polvere, la mise in una sua borsa e molto ringraziò fra Lorenzo. Egli che assai difficilmente poteva credere