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novella xxvii 371

sciata del cavaliero, di che ella piú sdegnata: — Ahi sleale amante — disse — e temerario, che avendomi tradita e me per un’altra a me in nessuna parte uguale abbandonata, ancora ardisce di venir ov’io sono e mandarmi per piú mio dispregio a basciarmi le mani. Ma a la fé di Dio io gliene farò l’onore che merita. — E alora disse il tutto a la donzella, de lo sparviero e de l’amore di don Diego con la figliuola del signor Ferrando. La cameriera queste favole sentendo e verissime credendole commendò molto la sua padrona di questo proposito, aggiungendo stipa al fuoco. Amava questa donzella un giovine in casa, il quale, non saperei dire per qual cagione, voleva un gran male a don Diego e spiacevagli oltra modo che egli devesse prender per moglie Ginevra la bionda. Onde, intendendo la cagione di questo sdegno, ordí tra sé una certa favola: fingendo aver da persona degna di fede udito dire che don Diego, se non fosse stata la riverenza che a la madre portava, averebbe di giá quell’altra giovane de lo sparviero sposata, fece che la cameriera quest’altra favola a la sua donna disse, la quale ella troppo bene credette. E deliberata troncar questa pratica e far che don Diego piú innanzi non le venisse, domandò un paggio e strettamente gli commise che il di seguente devesse star fuori del castello a certo luogo, ove, venendo, don Diego per forza giungeria e a lui dicesse: — Signor don Diego, Ginevra la bionda mi manda a voi e per me vi dice che debbiate andar al luoco donde il vostro buon sparviero a voi tanto caro viene, perciò che qui non prenderete voi piú né pernicioni né quaglie. — Andò al tempo suo al luogo a lui assegnato il paggio, e tanto ivi stette che don Diego, secondo la sua usanza, ci venne. Come il paggio il vide, cosí se gli fece incontro e li disse quanto la padrona sua comandato gli aveva. Il cavaliero, che era intendente ed accorto, intese assai bene il gergo. Onde, senza andar piú innanzi, a casa ritornò tutto di mala voglia e come fu giunto andò a la sua camera e scrisse una lettera tale quale il caso richiedeva, e preso lo sparviero quello ammazzò ed insieme con la lettera per un suo servidore che fece montare a cavallo a Ginevra la bionda mandò. Ma ella, giunto a lei dinanzi il servidore, non volle né lettera né