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novella xxiv 329

da la camera di madama. Ella appartatamente dormiva dal marito, il quale andava poi a giacersi seco quando voleva. Parlò adunque il maggiordomo al signore e col testimonio de l'uomo da bene, che semplicemente il faceva, accusò la moglie d’adulterio e gli disse che, se motto alcuno non faceva, che di leggero potrebbe avvenire che egli vederebbe il giovine uscir di camera. Il signore, avuto il testimonio di colui che aveva per uomo da bene e credendo di veder egli stesso tanto suo vituperio, cominciò a pensare che le carezze che la donna al giovine faceva fossero tutte con malizia e che ella ardentissimamente l’amasse. Onde l’amor che a la moglie portava si converti in fierissimo odio, e non aspettava altro per vendicarsi se non trovar la gallina su l’uovo. Il traditore, che gongolava di questa trama, fece entrar in camera il giovine e, quando era tempo che deveva uscire, andò e chiamò il signore. Come il marito vide questo, pieno di fellon animo e di mal talento contra la donna, fece tantosto prender l’innocente giovine e cacciarlo in un fondo di torre, molto più adirato contra la moglie che contra il giovine, parendogli che, se ella non l'avesse invitato ed indulto a far questo, che egli da sé non averebbe mai fatto simil cosa. Da l’altra banda poi, vinto da la còlerà e da lo sdegno che aveva del fallo de la moglie, senza voler altrimenti essaminare il caso fece prender la donna e mandolle dicendo che si confessasse, se voleva, perciò che quel giorno deveva esser l'ésca dei lioni come puttana sfacciata che era. Veggendosi ella si vituperosamente esser presa e sentendo l’imputazione che data le era e che il marito non voleva udirla e che rimedio non aveva che non morisse, si dispose a la meglio che puoté al morire e, diligentemente confessata, a Dio si raccomandò, non le dolendo altro se non che con tal infamia restasse il suo nome appo i viventi. Fu adunque per commessione del signore il di medesimo posta nel cortile dei lioni, essendo tutto il popolo concorso a si miserando spettacolo. Mirabili sono i giudici di Dio e difficili ad esser intesi. Tuttavia l’innocenzia sempre è da Dio aiutata. S'era la donna inginocchiata ed a Dio raccomandava l’innocenzia e l’anima sua. Aperta che fu la caverna, uscirono i