a Carlo
Alberto, riordinator nuovo e piú grande secondo il secolo suo. Quindi
Emmanuel Filiberto è vituperato da alcuni di noi altri presenti,
quasi principe illiberale, usurpator de’ dritti popolani e costitutor
di despotismo. Ma se è certo e santo che de’ vizi e della virtú è a
giudicare nel medesimo modo in tutti i tempi, certo e giusto è pure che
delle istituzioni è a giudicare diversissimamente secondo i tempi. E
degli Stati generali od assemblee rappresentative e deliberative, ei
bisogna ritenere che a que’ tempi elle erano informi, indeterminate
nella loro composizione di nobili e deputati delle cittá, indeterminate
nelle loro attribuzioni; ondeché, quali erano, o non servivano a nulla,
come in Napoli e Sicilia; o non servivano se non a turbare, come in
Francia e Inghilterra. E quanto a dire che Emmanuel Filiberto le
avrebbe dovute o potute costituire coi modi nuovi, trovati cento e piú
anni appresso in Inghilterra, e ducento e piú in Francia e altrove;
questo sarebbe poco men che dire ch’egli avrebbe pur dovuto fare ne’
suoi Stati le strade ferrate. Io, per me, credo che Emmanuel Filiberto
avrebbe fatte le assemblee de’ nostri tempi a’ nostri tempi; ma ch’ei
fece a’ suoi tutto quello che era da essi. Il fatto sta, che intorno
a quelli venne meno la monarchia rappresentativa in tutta Europa, in
Inghilterra stessa; e sottentrò una monarchia quasi assoluta, ma che
si può meglio dire consultativa, perché fu temperata quasi dappertutto
da vari Consigli che contribuivano in fare o sancire le leggi. Nella
sola Inghilterra, dove non erano e non si fecero tali Consigli dai
principi, la lotta diventò piú forte tra essi e i parlamenti, piú
franca tra assolutismo e libertá, e vinse questa due volte. E perché
dopo aver abusato della sua prima vittoria... la libertá seppe
all’incontro usare moderatissimamente della seconda, ad ordinarsi
lentamente, meravigliosamente per un secolo e piú, perciò ella fondò,
perfezionò, compiè colá quella monarchia rappresentativa che fece, che
fa la felicitá, la grandezza, il primato di quella nazione tra tutte
l’altre cristiane; quella monarchia rappresentativa, che di lá venuta
sessant’anni fa, va vincendo a gran colpi di rivoluzione, e trionfando
su quasi tutto oramai il continente europeo, e trionferá, aiutante Iddio,