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delle preponderanze straniere |
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tutti Sansovino [1570] e Palladio [1508-1580]. — Nella scoltura,
oltre Michelangelo di nuovo e parecchi altri detti, Baccio Bandinelli
[1490-1559], il Tribolo [1500-1550], e Benvenuto Cellini [1500-1570],
principe degli orefici e gioiellieri di qualunque tempo; e Giovanni
dalle Corniole, cosí detto per essere stato primo o principale a
rinnovar l’arte dell’incider gemme in cammei ed in cavo. Finalmente, in
questo tempo pure si svolse l’incisione in rame e in legno che dicemmo
incominciata giá nell’etá precedente; e fiorironvi, oltre il Mantegna,
il Francia, il Parmigianino, e Tiziano, Marcantonio Raimondi [1488-1546
o 1550], che incise sovente su disegni di Raffaello, Agostino Veneziano
[intorno al 1520], ed altri. — Né lascerem l’arti senza accennar della
musica, che ella pure sorse e crebbe dapprima esclusivamente e sempre
principalmente italiana. Ma questa rimase per allora lontana dal suo
sommo, incominciò allora solamente i suoi progressi. Noi ne vedemmo
uno grande fatto nel secolo decimoprimo da Guido d’Arezzo; ed altri
ne avremmo potuti notare ne’ secoli decimoterzo e decimoquarto. Nel
decimoterzo, i nomi stessi delle composizioni poetiche, sonetti,
ballate, canzoni, indicano ch’elle furon fatte per essere accompagnate
dalla musica. Nel decimoquarto, abbiamo da Dante e Boccaccio tante
menzioni di musica, che, in mancanza di monumenti, dobbiamo argomentare
molto coltivata allora quest’arte; oltreché, resta memoria d’un
Francesco Landino detto il «cieco», che fu incoronato a Venezia nel
1341, quasi contemporaneamente col Petrarca. Ma d’allora in poi lungo
il secolo decimoquinto sorge un fatto curioso, e fors’anco utile a
notare in quell’arte: che la musica italiana (probabilmente piana,
ricca di melodie fin d’allora, ché tale è il genio nostro nazionale)
fu oppressa da quella straniera e piú scientifica de’ fiamminghi o
tedeschi. In Roma, in Napoli, nelle chiese, nelle corti tiranneggiaron
questi; non si trovan guari mentovati allora altri maestri che questi.
Franchino Gaforio [1451-1520?] pare essere stato il primo a restaurar
la musica italiana, e dicesi prendesse dagli scrittori greci ed altri
antichi gran parte di sua scienza, ma sembra da ciò stesso che fosse
scienza o poco piú.