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delle preponderanze straniere |
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Piemonte. Nemmen qui con grandi fazioni; si ridusse
a quelle piccole e moltiplici che piú dell’altre rovinano un paese.
Brissac, capitano francese, Gonzaga imperiale vi predarono a gara,
lasciarono una memoria funestamente popolare fino a’ nostri dí. E,
secondo l’uso pur de’ nostri dí, piú gravi parvero i saccheggi, le
oppressioni degli imperiali alleati che de’ francesi nemici. E morí tra
tutte quelle miserie il duca Carlo III in Vercelli dove s’era ritratto
da un pezzo [settembre 1553]. Detto il «buono», avea regnato presso
a cinquant’anni, troppo buono di fatto, debole, oppresso, infelice.
Succedettegli Emmanuele Filiberto, tutto diverso, uno anch’egli di que’
principi di Savoia, o quegli forse che piú di nessuno, seppe, operando
secondo i tempi, farsi grande. Figlio di principe spogliato, andò
come i maggiori a guerreggiar fuor di casa; ma non a modo antiquato,
alla ventura, anzi al modo nuovo regolare, e vi diventò capitano e
gran capitano. — Intanto Cosimo tentava sorprendere Siena, ma non gli
riusciva [27 gennaio 1554]. Veniva allora un esercito spagnuolo ad
assediarla, affamarla. Si rinnovava l’esempio di Firenze. Anche Siena
e i francesi che v’erano fecero una bella difesa. Ma anch’essa cadde
[2 aprile 1555]; anch’essa non vide mai piú guerra intorno a sé; come
Firenze, come Pisa, Toscana tutta. Ed anche in essa seguirono supplizi
ed esigli, e cessò il governo repubblicano; e anch’essa fu data in
breve a Cosimo duca di Firenze [19 luglio 1557]. — Intanto, essendo
ormai la guerra senza risultati in Italia e Germania, facevasi, addí 5
febbraio 1556, una tregua a Cambrai. Dopo la quale, stanco d’affari,
di guerre, di contese, di fortuna (perciocché questa pure stanca
quando non è congiunta con qualche gran pensiero, che uno prosegua
o creda proseguire a benefizio della patria, o della cristianità
o del genere umano), Carlo V rinunziò l’imperio con gli Stati di
Germania a Ferdinando I suo fratello; e quelli di Spagna, America,
Paesi bassi, Borgogna, Sardegna, Due Sicilie e Milano, a Filippo II
figliuol suo. Certo non furono le convenienze de’ popoli quelle che
fecero cosí dar Lombardia a Spagna lontana, anziché ad Austria piú
vicina. Ma allora e per gran tempo non furono, non sono le convenienze
de’ popoli, ma