italiani. All’8 agosto, fu fatto segretario di Stato il cardinal
Gizzi, popolare allora. S’incominciò con riforme piccole; accademie,
scuole e simili, e commissioni per preparar le piú grandi. All’8
settembre, nuova e gran festa popolare a Pio IX, seguita da altre
piccole, ogni volta che usciva egli a visitare una chiesa, un ospedale
o una villa. Intorno a’ medesimi giorni, congresso dei scienziati
a Genova: era il sesto di que’ convegni annui, vera celia quanto a
scienza, veri preparativi quanto a politica, e che perciò erano stati
ottenuti a stento sotto ai governi assoluti. Questo fu libero oltre al
solito, e naturalmente fu occasione di feste. La piú strana delle quali
fu poi, senza paragone, quella pur fatta in Genova addí 5 dicembre, per
il centenario del medesimo giorno dell’anno 1746, quando i genovesi
cacciarono di lor cittá austriaci e piemontesi, allora male uniti. Se
servisse tal festa ad unire o disunire que’ due popoli italiani, forse
poteva giudicarsi fin d’allora, certo fu poi giudicato dai fatti. Ai 14
gennaio del 1847, il papa fu complimentato di tutti questi iniziamenti
del suo pontificato, conformi alla civiltá universale cristiana e fino
extracristiana, da un ambasciatore straordinario del sultano; il quale
era stato qui preceduto da un figlio del re di Francia, e fu seguito
in breve dal principe Massimiliano di Baviera, e Maria Cristina regina
di Spagna, ed un ambasciatore del Chili, e congratulazioni degli
Stati Uniti d’America. E dall’Irlanda si partí per Roma O’Connell;
ma morí per via, e fu occasione di altre feste e discorsi funebri.
E continuando intanto altre riforme piccole in Roma, seguí a’ 12
marzo la prima grande, e tanto grande che in meno di un anno riuscí
compiuta la rivoluzione rappresentativa in Italia, dico la riforma
della stampa. Non che le fosse conceduta la piena libertá; ma tra ciò
che ne le fu conceduto e ciò ch’essa se ne prese a poco a poco in
aggiunta, il fatto sta che bastò a quel gran risultato. Ma allora parve
troppo poco, ed incominciarono le feste a diventar tumulti. Sorsero
e moltiplicaronsi giornali in Roma e negli Stati, come poi, quando
vi furono concedute le medesime libertá, in Toscana e negli Stati
sardi. E come succede sempre negli Stati liberi, dove