questo grand’errore dei liberali (ché cosi chiameremo,
per abbreviare, anche le sètte delle quali se avessimo luogo noi
distingueremmo i fatti ultraliberali ed anzi illiberali), quest’errore
de’ governati liberali, figlio giá de’ primi errori de’ principi e
de’ governanti, ne produsse altri nuovi. E primamente, che questi
governanti assoluti imitarono questo stesso errore; fecero contro alle
sètte liberali altre e varie sètte governative, assolutiste, e, che
fu peggio, religiose: calderari, guelfi, ferdinandei, sanfedisti, e
che so io; alle quali poco o molto, esplicitamente od implicitamente,
in un modo o in un altro, in qualunque modo, parmi innegabile che
s’aggiungessero alcune congregazioni che avrebbero dovuto rimanere
religiose. E certo io credo, io son persuaso, che molti di tutti questi
non vollero adoperare, non si sarebbero piegati mai ad adoprare mezzi
chiaramente immorali, scelleratezze, peccati; ma, dal piú al meno, io
son persuaso che molti delle sètte liberali non vi si sarebbero piegati
nemmeno essi; e concedendo in ciò il vantaggio alle sètte pretendenti
nome e scopo religioso, io veggo in esse per altra parte un grande
svantaggio, un piú grave scandalo, quello d’avere abusato, piú che le
sètte liberali (le quali ne abusaron pur esse), della mistura delle
cose divine colle umane. Né bastò a’ nostri governi questo nuovo mezzo
contro i liberali; usarono e portarono al sommo quel modo giá vecchio,
che dicesi inventato o perfezionato da Leopoldo di Toscana, usato molto
da tutti i governi rivoluzionari di che parliamo, in tutta Europa,
ma forse piú che altrove in Italia, la polizia politica. Della quale
non occorre dire che è chiaro come sia l’esagerazione dello stesso
governo assoluto, come antipatica alla presente civiltá, come perciò
vano, inutile, o nocivo mezzo di quello in questa. Insomma l’esiglio
e il modo di restaurazione, e la preponderanza od anzi la prepotenza
austriaca nel 1814, produssero il primo errore de’ governanti italiani
del 1814, l’assolutismo retrogrado; questo produsse ne’ governati
la parte liberale, e contemporaneamente l’error secondo delle sètte
liberali, e queste poi furono madri, sorelle o figlie (ché non ne
disputerò) delle controsette assolutiste, austriache, e pretese