vinse a Wagram [5, 6, 7 luglio], e dettò poi una nuova
pace a Schoenbrunn [14 ottobre]; per cui oltre a nuovi acquisti in
Germania, ei fece quelli d’una parte di Gallizia o Polonia austriaca,
ed una nuova d’Illirio. S’egli avesse presa invece Gallizia intiera, e
riunitala al granducato di Varsavia, e fattone un bel regno di Polonia,
egli l’avrebbe avuto a potentissimo aiuto due anni appresso. Ma il
fatto sta, e si conferma ad ogni tratto, che egli non concepí mai la
piú bella dell’ambizioni e delle politiche, quella di liberare e fondar
nazioni. Due n’ebbe nella potente destra, e non ne fece nulla; e quando
poi spoglio di tutto ei ruminò dolorosamente a Sant’Elena le glorie
e gli errori di sua potenza caduta, tentando spiegazioni e scuse, ei
non seppe trovarne altra qui, se non quella troppo sovente recata da
chi non vuole dare, non esser ancor tempo di dare. Il fatto sta che
scemava giá il grand’uomo, s’impiccolivano piú che mai le ambizioni
di lui. Ebbe quelle due piccole e da uomo nuovo, di nobilitarsi con
un matrimonio e di lasciar al proprio sangue fortuna fatta. Repudiò
la donna strumento giá di suo primo innalzamento, la compagna di
sue glorie giovanili e maggiori; quella che, non per vani influssi,
ma colla dolce compagnia, aveva dato forse il temperamento giusto e
necessario al suo animo eccedente, ed era stata cosí cooperatrice di
tutte le sue fortune. Sposò invece Maria Luisa d’Austria [2 aprile
1810]; n’ebbe un figliuolo che intitolò re di Roma [20 marzo 1811]. E,
precipitando nella politica sfrenata e delle riunioni innaturali, riuní
Olanda, riuní Germania settentrionale a Francia. Dall’Elba al Tevere,
da Amburgo a Roma chiamaronsi «francesi» tre schiatte, tre lingue, tre
nazioni diverse; e ne rimasero confuse, scemate, quasi distrutte le
tre nazionalitá, due vinte, una quantunque vincitrice. E giá meditava
ed apparecchiava un’altra riunione, degli spagnuoli fino all’Ebro. Ma
gli spagnuoli ebbero allora la gloria di resistere soli sul continente
a tutto ciò; gl’inglesi, di aiutarveli, essi che non correan pericolo
dalla loro isola; Wellington, d’esser capo militare a tale unica e
bella resistenza. E i perduranti ebbero poi l’aiuto che non manca mai,
le occasioni; ebbero quello che men di