simili alle moderne d’Irlanda. Quindi cresciute le
ambizioni, le emulazioni di cittá, crebbero in ciascuna i bisogni di
forti mura; e cosí nacque quell’architettura militare, che è piú
antica forse tra noi che non si suol dire anche da’ piú esagerati
esaltatori dei nostri primati. E quindi l’altre emulazioni, il volere
ogni cittá piú bei templi che le vicine, ed ogni nobile un piú bel
palazzo che i concittadini, e i nobili popolani piú che gli antichi, e
via via. E poi la libertá del dire, il non esservi né il fatto né
nemmeno l’idea delle censure moderne, fece scrivere nella nuova lingua
di ogni cosa che si sapesse scrivere; e perciò primamente d’amore, che
è forse il piú facile, ed è certo il piú piacevole degli argomenti a
chi scrive o legge; e poi di storia patria, che è il piú necessario in
ogni paese libero; e poi di ogni cosa, in quel modo enciclopedico che
da Esiodo a Varrone, a Brunetto Latini e a Montaigne od anche a Bacone
e Leibnizio, suol essere de’ primi saggi che si facciano in qualunque
letteratura incipiente, quasi a rassegna di ciò che si sa per indi
progredire. E sorte tutte queste colture, sorse il commercio che n’è
fratello or maggiore or minore; e sorsero le industrie, le scienze che
ne son pur sorelle, tutta famiglia della libertá; in cui entraron
l’arti belle, quelle arti che son forse un po’ meretricie, un po’
prodighe di lor favori, senza gran discernimento tra tirannia e
libertá, ma che li concedon pur sempre piú compiuti insieme e piú
eleganti alla libertá. Del resto, quanto al commercio in particolare,
duolmi piú che mai non potermi fermare ad accennare quali fossero le
condizioni di esso ne’ nostri comuni, quali le libertá concedutegli.
Forse ne risulterebbe un fatto tutto opposto a quello creduto
volgarmente; il fatto, che esistettero ne’ nostri rozzi comuni molte
di quelle libertá commerciali, le quali furono spente dalla cattiva
pratica, dalla scienza incipiente de’ secoli successivi; le quali la
scienza progredita domanda da un ottanta anni in qua, e la pratica
incominciò a concedere mentre appunto io veniva scrivendo queste linee
per la prima volta. Quando, deh quando si fará una storia dei
commerci, dell’economia politica de’ nostri comuni? — Ad ogni modo, di
fiore in fiore, di fecondazione in fecondazione, d’operositá in
operositá, cosí si venne al