Pagina:Balbo, Cesare – Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni, Vol. I, 1913 – BEIC 1740806.djvu/255


dei comuni 249

Fu citato a renderne conto ad Avignone; rispose che v’andrebbe con dodicimila fanti, seimila cavalli; s’accomodarono. Tenne Bologna in feudo papalino [1352]. Minacciò, guerreggiò invano Firenze, signoreggiò Genova [1353], morí nel 1354. Succedettergli insieme nella signoria tre nipoti suoi, Matteo, Bernabò e Galeazzo; ma morto il primo, dicesi avvelenato da’ due altri, questi, serbando Milano in comune, si spartirono l’altre cittá. Ma liberaronsi in breve Bologna, Genova e Pavia [1366]. Capo di questa fecesi un fra Iacopo de’ Bussolari, letterato, poeta, amico del Petrarca anch’egli, un Cola di Rienzo lombardo. E anch’egli durò poco; restituí Pavia ai Visconti [1359]; finí in un carcere di frati a Vercelli. E i Visconti assaliti poi da una potente lega di fiorentini e degli Estensi di Ferrara, de’ Gonzaga di Mantova e del marchese di Monferrato, resistettero. — Genova e Venezia fecersi di questi tempi una guerra maggior delle precedenti; disputaronsi il primato del lago italiano, a cui Pisa decaduta giá non pretendeva piú. I genovesi, afforzati in Galata e Pera sobborghi di Costantinopoli, contesero, rupper la guerra con Cantacuzeno imperatore, gli assediaron la cittá, gli arser la flotta [1348]. Poi contesero co’ tartari a Caffa, altra lor colonia [1350]; poi co’ veneziani a cui voller chiudere il commercio alla Tana (Taganrog). Questi s’allearono co’ greci e con gli aragonesi, e capitanati tutti da Niccolò Pisani grand’uomo di mare, combatterono una gran battaglia nel Bosforo contro a’ genovesi capitanati da Paganino Doria, altro grande [1352]. Vinsero i genovesi, e fatta pace co’ greci continuaron la guerra co’ veneziani. Ma furono vinti dai pisani alla Loiera nel mar di Sardegna [1353], e allor fu che diedersi al Visconti. Con tal aiuto riarmarono, rifecer capitano Paganino Doria, ricombatterono una terza battaglia al golfo di Sapienza in Morea, e vinsero [1354]. Allora fecesi tra le due repubbliche una pace, che pur troppo non durò poi, che durando avrebbe forse confermato il primato marittimo all’Italia per sempre. Ma giá si sa: l’assurditá delle rivalitá marittime è l’ultima ad intendersi, anche in tempi piú progrediti che non eran quelli. Venezia fu turbata poi da una congiura, piú o meno