fuorusciti pugliesi, Ruggeri da
Loria e Giovanni da Procida, e principalissimamente dall’ira de’
popoli oppressi, apparecchiavasi una mezza rovina agli Angioini, un
terzo popolo straniero alla misera Italia, una divisione di quel bello
e natural regno delle Due Sicilie, che riuní allora per poco, che
riunisce ora da oltre un secolo il piú gran numero d’italiani
indipendenti; ondeché non può se non dolere qualunque volta ci si veda
o si tema ridiviso. Ruggeri era in Aragona diventato almirante e
grand’uomo di mare; il Procida (se grandezza e cospirazione possono
stare insieme) gran cospiratore. Corse Sicilia ad inasprir grandi e
popolo; Costantinopoli due volte, a farvi sentire i pericoli, le
minacce dell’ambizioso Carlo, e trarne sussidi di danaro; Roma (sotto
Niccolò III) ad ottenerne approvazione quando fosse fatto; ed Aragona
a rendervi conto e pressare un’impresa a Sicilia. E Pietro
l’apparecchiava sotto nome d’impresa contro a’ saracini, e salpava e
scendeva in Africa; quando il lunedí di Pasqua 30 marzo 1282, andando
secondo il costume i cittadini di Palermo a’ vespri del vicino
Monreale, un francese insultò una fanciulla al fianco di suo
fidanzato, e fu ucciso lí da questo, e tutto il popolo si sollevò al
grido «Muoiano i francesi»; e ne fu fatto macello in Palermo, e via
via poi in ciascuna delle cittá dell’isola, al dí, all’ora che
v’arrivò la novella del feroce esempio. Cosí, come suole quando v’è
materia vera, la rivoluzione popolare troncò indugi e dubbi alla
cospirazione principesca ed aristocratica. Allora Carlo, giá mezzo
disperato all’annunzio, pregava Dio, «se dovea scendere, di scendere
almeno di piccol passo», ed assaliva poi Messina con una gran flotta.
Ma sopragiungevano finalmente [30 agosto] Pietro, che fu riconosciuto
re in tutta l’isola, e Ruggeri di Loria che sforzò Carlo a lasciar
Messina, e gl’inseguí ed incendiò la flotta. Poi Carlo e Pietro si
sfidavano personalmente a vicenda per a Bordeaux in Francia; ed a
vicenda andandovi, s’accusaron l’un l’altro di non esservisi trovati,
di non avervi sicurezza; e non se ne fece altro [1283]. Il papa
francese spogliava Pietro de’ suoi regni, e Pietro li serbava. E Carlo
tornando di Francia a Napoli, trovava sua flotta ribattuta dal