causa di sua grandezza, di sua
coltura; l’ispirazione nazionale è somma delle ispirazioni. In
Lombardia, i due grandi capi ghibellini Oberto Pelavicino e Buoso di
Doara finirono, quegli poco piú che signor privato di castella, questi
spoglio del tutto. Se Carlo si fosse contentato d’Italia, egli l’aveva
allora. Ma fu dapprima distratto da quella crociata ch’ei fece col
fratello san Luigi in Africa, dove questi morí [1270]; e sempre poi
dal disegno di riconquistar l’imperio greco. E fosse leggerezza
naturale o perché le menti ristrette non sanno attendere a un tempo
alle cose presenti e alle ulteriori, fu meravigliosa la noncuranza con
che egli e i suoi francesi malcontentarono i regnicoli, gl’italiani
tutti, gli stessi guelfi. Naufragate le navi genovesi al ritorno
d’Africa sulle coste di Sicilia, ei le fece predare; era uso del tempo
in casi soliti, ma scandaloso anche allora contra crociati ed alleati.
Guido di Monforte, uno de’ principali francesi, che aveva perduto il
padre nelle guerre contra Inghilterra, trovandosi un dí in chiesa con
Arrigo principe inglese, lo trucidò a personale e vile vendetta, fuggí
di chiesa, e ripentito rientrovvi a tirar fuori l’ucciso pe’ capegli,
come gli era stato tirato il padre; e re Carlo lasciò impunito
quell’arrabbiato. Poi, gli storici concordano ad accusare Carlo e i
francesi di ruberie, di lussi e lussurie; tanto piú insultanti a que’
repubblicani, che eran rimasti semplici e costumati fin allora, e che
allora appunto (com’è notato da Dante e da’ cronachisti)
incominciarono a corrompersi. Poi, come succede a tutte le parti
vittoriose di dividersi in moderati ed esagerati, cosí fin d’allora
subito si divise parte Guelfa in quelle due suddivisioni che poc’anni
appresso furono famose in Firenze sotto ai nomi di «bianchi» e «neri»;
e i papi seguenti, quando furon nazionali, furono in generale
moderati; e gli Angioini e francesi e lor papi furono sempre
esagerati. Ed insomma, per legge naturale, inevitabile, in pochi anni
gli stranieri nuovi furono odiati, certo non meno, forse piú che gli
antichi. Tutto ciò incominciò a vedersi quando fu fatta finalmente
l’elezione di Gregorio X [1272]; uno de’ papi, che seppe far meglio
insieme i due uffici di pontefice e di principe, che adoprò i quattro
anni del troppo breve pontificato a far