doppio tradimento, abbandonano il
traditore, s’aggiungono alla lega guelfa; ed Ezzelino che avanzavasi verso
Milano, si trova rinchiuso tra questa e l’Adda, in mezzo a un cerchio di
nemici; combatte a Cassano, è vinto, ferito e preso, e si lascia morir
ferocemente. Quasi tutta Lombardia ne rimase guelfa. I Torriani ne crebbero
in Milano; gli Scaligeri ne sorsero all’incontro in Verona, e vi
continuarono la potenza, il capitanato ghibellino di Lombardia. — Intanto
[1258] Manfredi, udita, o data, una falsa nuova della morte di suo nipote
re Corradino, avea presa la corona di Puglia e Sicilia; e udito che quegli
viveva, serbolla, nominandolo suo successore. Quindi volendo rinforzarsi in
Toscana v’aiutava i ghibellini, i fuorusciti di Firenze. Seguivane [1260]
la battaglia di Montaperti (4 settembre) immortale ne’ versi di Dante,
famosa allora per la vittoria de’ ghibellini, il loro ritorno in Firenze, e
il lor disegno di distruggerla, impedito dal solo Farinata degli
Uberti. — L’anno appresso [1261] è quello della caduta dell’imperio latino
in Costantinopoli; dove si rinnovava il greco, e si fondava, in odio a’
veneziani, la colonia di Galata da’ genovesi rivaleggianti. E morto in
quello papa Alessandro IV, succedevagli Urbano IV, francese, piú che mai
caldo nell’odio italiano contro agli Svevi, e nell’impresa di cacciarli dal
Regno. Subito l’offrí a Carlo d’Angiò, conte di Provenza fratello di san
Luigi re di Francia, facendovi rinunziare quell’Edmondo d’Inghilterra a cui
era stato dato dal predecessore [1263]. Non poté adempier l’impresa, ma
lasciolla morendo [1265] a Clemente IV pur francese, anzi provenzale, e
tanto piú caldo in essa. — Allora eleggevasi Carlo a senator di Roma, e la
guerra contra Manfredi era dichiarata crociata. Carlo avviava sua moglie,
l’ambiziosa Beatrice, con un forte esercito per Piemonte e Lombardia; e
venuto egli per mare a Roma con mille cavalieri, vi riceveva l’investitura
del Regno. Sceso quell’esercito, congiungevasi co’ Torriani e i guelfi
lombardi, batteva Pelavicino e i ghibellini, e per Romagna raggiungeva
Carlo nuovo re. Avanzavasi questi da Roma a Benevento, e vi s’avanzava dal
Regno re Manfredi, mal secondato, giá tradito da’ suoi. Seguiva una gran
battaglia (26 febbraio 1266); e Manfredi v’era ucciso,