servir l’acqua alle mani dal suo figliastro, un secondo
Alberico, questi il fa di cattiva grazia, e re Ugo gli dá uno
schiaffo, e il giovane esce, solleva il popolo, fuga in castel
Sant’Angelo il re, che ne scampa a Lombardia, ed ei si fa patrizio e
consolo cioè tiranno in Roma, e tien prigione sua madre Marozia, e
poco meno suo fratello, che era (vergogna a dirlo) papa Giovanni XI.
Ugo ridiscende contra lui e l’assedia, ma è respinto e risale a
Lombardia. Allora gl’italiani richiamano Rodolfo l’altro re francese,
ma s’accomodano i due; e ne resta anzi disposata Adelaide la figliuola
di re Rodolfo a re Lotario figliuolo di re Ugo [933]. Gl’italiani,
cioè al solito i grandi, chiamano un altro competitore, Arnoldo detto
«il cattivo», di Baviera; ma Ugo il batte, e non se ne parla piú
[934]. Quindi Ugo torna a campo a Roma; e non potendo sforzarla, si
pacifica col figliastro Alberico, e gli dá a sposa sua figlia; poi
andandosene, saccheggia Toscana [936], e fa poi (vedovo o no di
Marozia?) una gita in Borgogna, a sposar Berta vedova di Rodolfo
[937]. Scendono intanto gli ungheri, e saccheggiano mezza Italia fino
in Campania. Finalmente, nel 940, volendo Ugo spogliar conti e
marchesi e fra gli altri Berengario d’Ivrea, questi avvisatone, fugge
a Ottone sassone re di Germania; il quale qui s’introduce nella storia
nostra con una bella risposta fatta a re Ugo che offriva gran danaro
per riavere il rifuggito: «poter far senza i danari altrui, ma non
ricusar protezione a chi gliela domandava». Quindi a temerne Ugo.
Torna a Roma per rientrarvi, ma non gli riesce; paga gli ungheri
ridiscesi, perché se ne vadano; muove contra i saracini di Frassineto,
ma fa accordo con essi e dá loro a tener i passi contra il temuto
Berengario. Finalmente [945] questi, disceso per Trento, trova
disposti tutti gli animi, aperte tutte le porte, giunge a Milano, e,
lasciando regnar di nome Ugo e Lotario, governa egli. Ugo fugge quindi
a sua Provenza [946] e tra breve vi muore [947]. E cosí regnano i
giovanetti Lotario e Adelaide; e Berengario governa tre anni, tranne
un’invasione di ungheri, indisturbati. Ma nel 950 muor Lotario II
frenetico, e, gridasi, di veleno.